domenica 13 ottobre 2013

Profumo di Cinema: "Arsenico e Vecchi Merletti" di Frank Capra

Buon Pomeriggio! Prima di partire con la nuova recensione, vorrei informare i lettori che nei mesi invernali non sono molto attiva sul blog (come si può constatare), perciò il blog non verrà aggiornato con cadenza regolare. 
Detto questo, oggi è il giorno di una nuova puntata della Rubrica a cadenza casuale "Profumo di Cinema"! La prima puntata QUI.
Ogni volta chiederò ai miei lettori di collaborare alla Rubrica consigliandomi un film a loro parere indimenticabile, io prometto di guardarlo (nel caso non lo avessi mai visto) e poi di recensirlo (solo se il film mi è piaciuto davvero e risulta essere anche per me una pietra miliare del Cinema!!)! La scorsa volta mi era stato chiesto di recensire "Arsenico e Vecchi Merletti"e "Pomodori Verdi Fortti alla Fermata del Treno", perché considerati dei veri e propri Classici. 
Tra i due, ho scelto, più per datazione, che per gusto personale, in quanto i film mi sono piaciuti entrambi, "Arsenico e Vecchi Merletti" di Frank Capra.

"Dunque, caro, per due fiaschi di vino di sambuco ci vuole un cucchiaino di arsenico. Ci si aggiunge mezzo cucchiaino di stricnina e poi appena un pizzico di cianuro."


Titolo Originale: "Arsenic and Old Lace"
Durata: 118 min.
Anno: 1944 (1941)
Genere: Commedia
Regia: Frank Capra
Interpreti: Cary Grant (Mortimer Brewster), Josephine Hull (Abby Brewster), Jane Adair (Martha Brewster), Raymond Massay (Jonathan Brewster), Peter Lorre (Dr. Einstein), Priscilla lane (Elaine Harper), John Alexander (Teddy Roosvelt Brewster). 



Cary Grant, interpreta Mortimer, ex scapolo incallito e scrittore, che sposa Elaine, e, a pochi giorni dalle nozze, decide di far visita alle due anziane zie che lo hanno cresciuto come un figlio. Mortimer non sa, però, che le sue carissime ziette hanno da non molto deciso di dedicarsi a opere di... "beneficenza". Infatti le due signorine Brewster uccidono  una serie di anziani signori, che si recano in visita da loro per avere una stanza in affitto, con un mix esplosivo di arsenico e cianuro, convinte, però, di fare del bene concedendo una morte rapida e indolore agli anziani, e seppellendo poi i loro corpi nella cantina di casa. Almeno finchè Mortimer non viene a scoprire degli omicidi, e si troverà invischiato in una serie di situazioni paradossali e surreali. 
Tra vecchiete innocentemente spietate, un Cary Grant più comico che mai e risate che si susseguono senza tregua, il film risulta particolarmente riuscito e intrattiene lo spettatore fino alla "chiusura del sipario", per citare le origini teatrali della messinscena. Certo è che dopo una prima parte ricchissima di eventi, la seconda parte può risultare eccessivamente lunga e statica, senza particolari avvenimenti, ma gli intramezzi del film, come il fratello che si crede il presidente Roosvelt e il tassista che aspetta invano fori casa la coppia di novelli sposi, movimentano un poco anche i momenti più poveri d'azione. Evidentissimo lo stampo teatrale della commedia, ambientata interamente nel salotto di casa Brewster e folgorante la sua modernità. Non sembra certo stata scritta, diretta e interpretata nel 1941 (poi distribuita nel 1944), anzi, se non fosse in bianco e nero, potrebbe benissimo risultare una produzione recente, certamente superiore aquelle attuali a livello di originalità e trama. Buone risate! 

Alla prossima!

giovedì 3 ottobre 2013

"Rush": più sei vicino alla morte, più ti senti vivo!

Buon pomeriggio a tutti! L'assenza è stata più lunga del previsto, ma finalmete sono tornata e posso aggiornare il blog con qualche nuovo post! 
Inizialmente, la mia idea era quella di scrivere la recensione di uno dei film che vi ho consigliato di vedere durante la mia assenza. Invece, sono stata al cinema nel fine settimana scorso, su invito di una mia cara amica e ho visto "RUSH" di Ron Howard. 
  
"La gente ci ha sempre visto come due rivali, ma lui mi piaceva, era una delle poche persone che apprezzavo e una delle pochissime che rispettavo e ancora oggi rimane l'unico che abbia mai invidiato!"

Trama: Il racconto di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente privelgiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al Nürburgring.


"Rush" racconta la storica rivalità tra i due campioni di Formula 1, Niki Lauda e James Hunt, durante i mondiali del 1976. Per gli appassionati di Formula 1, non conoscere tutto ciò che accadde in questa incredibile annata sarebbe un sacrilegio. Io, non facendo parte della categoria sopra citata, non conoscevo né il fatto né il peso storico che ha tutt'ora nel mondo della Formula 1, e dello sport in generale.
Da completa "ignorante" in materia, mi accingo alla visione. E subito rimango piacevolmente conquistata dall'intensità degli attori, dall'abilità del regista, dalla meravigliosa sceneggiatura. Dalle ricostruzioni perfette, con qualche libertà che ogni grande regista impegnato in un grande progetto può concedersi. E qui, Hollywood ha assolto tutti i suoi impegni, ha confezionato un prodotto eccellente pronto a essere immesso sul mercato. Non c'è più nulla che deve fare, e in tanti, tantissimi casi, non lo fa. Il regista, però, è Ron Howard e con lui si può stare certi che una cosa non mancherà: sentimento (e qualche lacrimuccia). Perchè è questa la differenza fondamentale tra un prodotto ineccepibile, ma vuoto, anonimo, specchietto per le allodole e un film vero (non solo perchè "tratto da"), intenso, pieno di vitalità, energia e voglia di vincere, sempre. Qui c'è sentimento, in ogni singola inquadratura, battuta o sguardo degli attori (bravissimi!). C'è sentimento dentro e fuori dalla pista, anche se il confine è inesistente, perchè nella vita siamo sempre in pista, pronti a correre e a vincere o a perdere. Nel film emergono tre aspetti umani fondamentali: la vita, l'energia, il desiderio. 

 "Più esaltante della paura della morte, è la voglia di vincere"

L'intero film ruota attorno alla vita. I protagonisti sono sempre tra due fuochi, tra la vita e la morte. Hunt cerca disperatamente di vivere, e possiamo dire che si sente davvero vivo solo quando si trova sulla pista di Formula 1 (nemmeno la moglie riesce a colmare il vuoto che si porta dentro). Poi c'è Lauda, invece, che a una vita già predefinita e noiosetta, preferisce il rischo. Ed è sempre Lauda che ci regala i momenti più ricchi di vita dal film: la lotta in ospedale e la rinuncia al titolo mondiale per amore della moglie e la paura di lasciarla: la paura di morire. 
L'energia, in secondo luogo, che questi due campioni mettono nella loro passione e nel loro affannarsi dietro al titolo mondiale. L'energia che trapela ogni momento dalla pellicola, l'adrenalina, potremmo anche dire, che caratterizza lo scontro sulle piste di Formula 1. Accanimento, anche. O coraggio. A voi la scelta. 
E infine, il desiderio smodato di vincere. Che in Hunt è elevato all'ennesima potenza, fino ad obnubilargli la ragione (correre a Nurburgring era una pazzia, e lui lo sapeva). Con un piglio più razionale, invece, Lauda deciderà di non proseguire nell'ultima gara, preferendo non rischiare ancora dopo il terribile incidente in Germania e perdere per sempre la moglie e la vita.
Non so se a voi questi miei discorsi siano sembrati solo un gran panegirico o meno, fatto sta che il film è bello, davvero, ed emozionante. La vicenda invita a riflettere, come ho fatto io, e può lasciare indifferenti solo gli oggetti inanimati. Sono molto felice, non solo di conoscere questa commovente storia, ma anche di aver visto un film caratterizzato da precisione stilistica e resa dei sentimenti perfetta. Voto (meritatissimo): 9



venerdì 13 settembre 2013

Un annuncio da fare e... qualche consiglio!

Cari lettori, ho un annuncio da fare! 
Da domani sabato 14 settembre a martedì 24 settembre non sarò attiva sul blog, perché non avrò rete Internet in casa, e, come ben sapete, è molto difficile, se non impossibile, aggiornare un blog tramite un cellulare! Perciò sappiate che la mia assenza sarà giustificata e non ho assolutamente intenzione di sparire!! Continuerò a seguire i miei blog preferiti e a commentare tramite il Wi-Fi del cellulare. Spero di vedervi commentare come sempre al mio ritorno su Blogger, dopotutto è un'assenza di non molti giorni!

Ne approfitto per fare a tutti gli auguri di buon inizio scuola, esami, lavoro e chi più ne ha, più ne metta!
E, per non lasciarvi poi così soli, vi consiglio due libri da leggere e tre film da vedere durante la mia assenza. Molto probabilmente scriverò una recensione per ognuno al mio ritorno: 

LIBRI:
1) Wonder di R. J. Palacio
2) La Maschera Neutra di Chiara de Fernex

FILM:
1) Arsenico e Vecchi Merletti di Frank Capra
2) Il Falsario- Operazione Bernhard di Stefan Ruzowitzky
3) Ruby Sparks di Jonathan Dayton e Valerie Faris

A presto, sofi.

martedì 10 settembre 2013

Books: "Fermate gli Sposi!" di Sophie Kinsella

Eccomi qui!! Parliamo oggi di un libro, perchè quando non guardo film, io leggo. Non sono una lettrice schizzinosa, leggo tranquillamente tutti i generi, a me basta che il libro sia un buon libro e che mi prenda. Non sono schizzinosa, come ho detto, ma è difficile che un libro mi prenda immediatamente fin dalla prima pagina. Quindi, quando voglio andare sul sicuro, leggo... Sophie Kinsella! 


 
Sophie Kinsella è la scrittrice inglese diventata famosa per la saga di "I Love Shopping" e una serie di libri chick-lit pubblicati tra il 2000 e il 2013. All'inizio della sua carriera era conosciuta con il suo vero nome, Madeline Wickham e pubblicò sette romanzi rosa, due dei quali ancora inediti in Italia. E' nata il 12 dicembre del 1969 e ha due lauree, una in Filosofia, la seconda in Economia; infatti, prima di intraprendere la carriera di scrittrice lavorava per una rivista economica. Ha un marito, cinque figli e vive a Londra.
Fino a qualche anno fa conoscevo questa autrice solo di nome, e non provavo molto interesse verso i suoi libri. Mi è stato poi regalato "La Ragazza Fantasma", uscito nel 2009, e ha cominciato così a piacermi lo stile frizzante, spiritoso e sopra le righe dell'autrice e ho comprato la amata/odiata saga di "I Love Shopping". Prima ho visto il film, in realtà, che mi è piaciuto tantissimo, anche se stravolge il libro, anzi è un mix dei primi tre romanzi; poi ho letto i libri e mi sono molto affezionata all'autrice, al suo stile, alla pasticciona e ingenuotta protagonista Rebecca "Becky" Bloomwood. In un paio d'anni ho letto tutti i libri da lei pubblicati. I romanzi di Sophie Kinsella sono letture di evasione, spumeggianti e surreali, che fanno trascorrere una serie di giornate leggere e spensierate e durante le vacanze estive, sotto l'ombrellone sono i libri ideali di cui leggere e parlare.

Il suo ultimo romanzo, appena uscito, si intitola "Fermate gli Sposi": 

"La mia vita sentimentale è un disastro.
Con tutti gli uomini ho sempre seguito lo stesso vecchio schema:
Sesso, amore, niente matrimonio.
Bè, adesso ho la possibilità di cambiare tattica.
Inverto i fattori!
AMORE. MATRIMONIO. SESSO!"


Trama: Sarà una luna di miele molto strana...

Lottie non vede l'ora di sposarsi. Con l'uomo giusto, naturalmente: non ne può più di lunghe relazioni con fidanzati che sul più bello non se la sentono di impegnarsi davvero.
E così quando anche Richard, che lei è convinta stia per farle la tanto attesa proposta, la delude, decide su due piedi che è ora di passare all'azione e accetta di convolare a nozze con Ben, un flirt estivo conosciuto per caso su un'isola greca molti anni prima e che lei non ha mai più rivisto. Ben si è appena rifatto vivo, e basta una cena per far scoccare nuovamente la scintilla tra i due: perché perdere tempo in inutili preparativi? Presto! Ci si sposa in quattro e quattr'otto e via per un'indimenticabile luna di miele nel luogo che ha visto nascere il loro amore.
Ma non tutti la pensano così: Fliss, la sorella di Lottie, e Lorcan, il socio in affari di Ben, sono contrarissimi e preoccupatissimi. Bisogna intervenire subito. I due sabotatori partono all'inseguimento dei neosposi che devono essere fermati a tutti i costi, prima che avvenga l'irreparabile... Le conseguenze saranno disastrosamente comiche per tutti.
Con Fermate gli sposi! Sophie Kinsella firma una nuova, spumeggiante commedia romantica, in cui non mancano le sue proverbiali trovate condite da un pizzico di sesso e da un insuperabile senso dell'umorismo.


Esilarante e scoppiettante, questo ultimo lavoro di Sophie Kinsella non delude, anzi diverte e si fa leggere in meno di una giornata. Tipica lettura da spiaggia, consigliatissima a un pubblico femminile di ragazze, mogli, madri single o sposate che sicuramente si identificheranno in una o più delle situazioni surreali narrate dall'autrice. Per la prima volta, Sophie Kinsella decide di alternare due diversi punti di vista, quello della svampita Lottie a quello della più razionale (ma non troppo!) sorella di lei, Fliss. Generalmente, le storie narrate con due o più punti di vista non mi attirano molto, ma anche in questo caso, Kinsella non sbaglia e riesce nel suo scopo. Le due sorelle protagoniste sono fantastiche, all'apparenza così diverse, ma in realtà identiche come due gocce d'acqua. Ho comunque preferito di gran lunga Fliss alla sorella, Lottie, e la sua storia con Lorcan, secondo me, meritava molto più spazio (suggerirei uno spin-off sulla coppia, dato che sequel, prequel, spin-off ecc... vanno molto di moda!). Ho solo una obiezione da fare, ma non è una vera e propria critica: i nomi... Lottie, Fliss, Lorcan? Sono terribili! Sophie Kinsella dà sfogo alla sua fantasia in peggio.
Mi piace, infine, di Kinsella la sua capacità di dipingere caratteri femminili forti e determinati, ma anche dolci e ingenui e soprattutto di dare alla donna un ruolo di primo piano nel mondo del lavoro: infatti, i suoi personaggi femminili sono spesso donne affermate, dirigenti di multinazionali, avvocati di successo o direttrici di riviste che realizzano i loro sogni non solo in ambito lavorativo, ma anche amoroso con storie di amore che le valorizzino e le rendino ancora più indipendenti e sicure di sé. Certo, a volte viene da sorridere e dire: "ma come fa questa ragazza combina guai e anche piuttosto ingenua ad avere un ruolo di punta in una azienda farmaceutica?" E' vero, Kinsella a volte esagera fin troppo nel caratterizzare un personaggio, ma allo tesso tempo mette in luce sia l'aspetto della determinata donna carriera, sia quello più materno che vuole solo essere amato. Kinsella scrive favole moderne e non per forza irrealizzabili, benchè un tantino surreali e, nel suo essere leggera e frizzante, invita anche a riflettere. Voto: 7,50

Sito ufficiale: 
http://www.sophiekinsella.co.uk/

venerdì 6 settembre 2013

"Now you see me": più vicini sarete, meno vedrete

Buon pomeriggio, lettori! L'estate sta per finire, e devo dire che la stagione cinematografica è trascorsa senza infamia e senza lode.
Ho così deciso di recensire uno dei film usciti durante questa estate che secondo me merita di essere visto, "NOW YOU SEE ME"

"Avvicinatevi... Perchè più credete di vedere, più sarà facile ingannarvi!"


Trama: Una squadra dell'FBI è sulle tracce di un super-team formato dai più grandi illusionisti del mondo, i quali mettono a segno una serie di rapine in banca nel corso delle proprie esibizioni.




"Now you see me" è sicuramente il mio genere di film, quindi sono entrata in sala molto curiosa e disposta a farmi sorprendere. Io adoro i film pieni di colpi di scena, oppure con un finale che lascia a bocca aperta, pensando: "Questo no, non me lo aspettavo proprio!". Non a caso, il mio film preferito è "I Soliti Sospetti" (se non l'avete visto, guardatelo!!!). E in "Now you see me" i colpi di scena non mancano. 
L'inizio del film è azzeccatissimo, e catalizza subito l'attenzione dello spettatore, grazie a un susseguirsi frenetico di numeri di magia e una caratterizzazione essenziale, ma efficace dei quattro illusionisti. Lo svolgimento è forse un po' tropppo macchinoso e veloce, a detta di alcuni, ma devo dire che, invece, l'azione è ben calibrata, non "soffoca" il film e non cerca di coprire spaventose falle nella sceneggiatura. Sapendo dell'esistenza di un colpo di scena sul finale, ho cercato fin dall'inizio di anticipare lo sceneggiatore, ma, per fortuna (dello sceneggiatore), non ci sono riuscita.
Forse il film, tirate le somme, non offre nulla di troppo originale, se non un buon background per lo svolgersi della storia (maghi, illusione, numeri di magia all'avanguardia), ma riesce a intrattenere, a sorprendere e a passare il tempo piacevolmente.
Il cast è d'eccezione, come si suol dire, e annovera tra le sue fila giovani promettenti (Jesse Eisenberg), attori alla ricerca di una "nuova giovinezza" (Woody Harrelson) e mostri sacri di Hollywood (Morgan Freeman e Michael Caine).
Sicuramente un buon film, ancora di più se paragonato a uscite estive non proprio entusiasmanti, merita assolutamente la visione, soprattutto dai fan del genere.
E, permettetemi di dire, il regista Louis Leterrier esce dal buio del tunnel in cui era sprofondato con "Scontro tra Titani" e dirige un film degno di nota. Voto: 7+


lunedì 2 settembre 2013

Serie TV: "Once Upon a Time"

Buon inizio settimana a tutti! Oggi parlerò di... Serie TV! Qualche mese fa si è conclusa la seconda stagione di "ONCE UPON A TIME", serie televisiva del network americano ABC, ideata da Adam Horowitz ed Edward Kitsis, già creatori dell'indimenticabile Lost. 

"Distruggerò la vostra felicità... Fosse l'ultima cosa che faccio!"

Trama: Storybrooke, nel Maine, è una città nella quale gli abitanti (in realtà personaggi di fiabe) vivono come persone normali e sembrano non ricordare la loro vera identità. Solo Henry, un ragazzino di dieci anni e figlio adottivo del sindaco, conosce la verità e cerca costantemente di risvegliare i ricordi degli abitanti. Per riuscirci cerca e trova Emma Swan, sua madre naturale, convincendola a riportarlo a Storybrooke e a rimanervi. Henry è sicuro che lei sia l'unica persona che possa spezzare il sortilegio gettato ventotto anni prima dalla Regina Cattiva che ha fatto precipitare tutti i personaggi delle fiabe nel mondo reale, togliendo la possibilità di far vivere loro il lieto fine. Emma accetta di rimanere a Storybrooke perché intuisce che tra Henry e la madre adottiva, Regina, non esiste il rapporto affettivo che sperava nascesse dandolo in adozione. Regina, col terrore di perdere la custodia del bambino e che si spezzi il suo sortilegio, ostacolerà la permanenza di Emma e cercherà in tutti i modi di allontanarla.


L'ultima moda di Hollywood? La rivisitazione delle favole della nostra infanzia in chiave moderna. I classici della letteratura per ragazzi abbandonano per sempre l'innocenza della favola Disney, e rivivono sul grande e piccolo schermo in salsa dark. Ricordate la gracile e docile Biancaneve inseguita per i boschi dal cacciatore, avvelenata con una mela rosso sangue da Grimilde e in attesa del Principe Azzurro che le concedesse il bacio del vero amore? Bè, ora Hollywood vi ordina prepotentemente di dimenticarla! Biancaneve non è più un' impaurita ragazzina in fuga, ma un'audace eroina che imbraccia arco e frecce come Merida di Pixar, e che combatte coraggiosamente per il trono che le spetta di diritto fianco a fianco del bel Principe a cui non ha nulla da invidiare.
Hollywood, però, va oltre. E decide, non solo di rivisitare il mito immortale della favola di Biancaneve, ma di stupire con una tirata a lucido di tutte le principesse Disneyane. E fa di più ancora: Hollywood chiede a Adam Horowitz ed Edward Kitsis di tentare un'impresa del tutto nuova, quella di dare una risposta alla domanda che tutti, una volta finita di leggere una favola, ci siamo fatti: che cosa è accaduto dopo il celebre "e vissero felici e contenti"? Ecco allora che a darvi tutte le risposte di cui avete bisogno ci pensa "Once Upon a Time", che inizia a raccontare esattamente dal punto dopo cui abbiamo girato l'ultima pagina.
La favola di Biancaneve è solo un pretesto per introdurre l'intera serie, un semplice sfondo per la carrellata di personaggi di fantasia che si susseguiranno episodio dopo episodio. Vedremo nuovi eroi e nuove eroine, soprattutto eroine, non pincipesse svenevoli e delicate, ma donne forti e caparbie. Gli autori hanno infatti voluto esplorare l'universo femminile, quindi porre una certa attenzione alla femminilità, e, in particolare, alla maternità, esaltando la figura della donna. Horowitz e Kitsis hanno detto di voler in questo modo anche eccentuare un certo distacco da Lost, dove invece predominante era il tema della paternità e del rapporto padre e figlio. Vedrete che "Once Upon a Time" strizza più volte l'occhio a Lost, non solo con veri e propri indizi disseminati qua e là all'interno della serie, ma partendo dalla semplice struttura di ogni episodio in cui si alternano spezzoni del presente a flashback. L'esperimento è riuscito, dunque? Sì, a mio parere. Il punto forte della serie è sicuramente l'originalità nell'intrecciare storie, introdurre personaggi e analizzare la loro psicologia, dipingendo così personaggi affascinanti e a tutto tondo. Ci sono diversi difetti e incongruenze temporali, ma a questo nessuna serie tv è immune. Ad esempio, riguardo ai difetti, ho trovato talvolta i personaggi un po' troppo indecisi e volubili, prima hanno un'opinione, un attimo dopo cambiano idea. Oppure, ho trovato l'uso degli effetti speciali un po' sotto tono e le scene che riguardano la fiaba un po' inferiori rispetto a quelle ambientate nel presente. Comunque, la serie rimane un ottimo prodotto anche con i suoi buchi nell'acqua (come gli ultimi episodi della seconda stagione). Perciò, vi consiglio caldamente di vederla, merita davvero un po' di attenzione e poi è un ottimo svago, con ottimi colpi di scena e la giusta suspance. Voto: 8, 50



giovedì 29 agosto 2013

"Le Idi di marzo": intrighi e potere

Buon pomeriggio! Qualche sera fa ho visto "LE IDI DI MARZO" di George Clooney. Ero curiosa di vedere questo film, e devo dire che, per quanto mi abbia lasciato l'amaro in bocca, è un ottimo film, ben scritto, diretto e recitato!
 "Non sono cristiano, non sono ateo, non sono ebreo e nemmeno musulmano. La mia religione, ciò in cui mi riconosco, è la sola costituzione degli Stati Uniti d'America." 

Trama: Stephen Myers è un giovane e talentuosissimo guru della comunicazione che lavora come vice addetto stampa per il governatore Mike Morris, il lotta per le primarie del Partito Democratico che lo potrebbero lanciare alla Presidenza degli Stati Uniti. Idealista al punto giusto, ma anche pragmatico e col pelo sullo stomaco, Stephen è corteggiato dalla concorrenza, ne viene tentato ma tiene fede ai suoi principi e alla fiducia che ha nel suo candidato. Ciò nonostante, con precipitare di eventi, si ritroverà involontario protagonista di un intrigo di potere che metterà in luce gli inganni e la corruzione che lo circondano.
  

Perchè mi ha lasciato l'amaro in bocca, mi sembra semplice intuirlo. La storia ruota attorno a intrighi, doppigiochi, voltafaccia e sete di potere, una vera e propria sfilata di corruzione. 
Mike Morris è candidato leader del partito democratico per le primarie alla presidenza degli Stati Untiti, ed è, apparentemente, un candidato ideale: sposato, fortemente patriottico, ma aperto al dialogo con i paesi esteri, affascinante, carismatico. Eppure, ben presto, Stephen Meyers, membro dello staff del Governatore Morris, scopre un segreto che potrebbe minare l'intera campagna e, non solo, rovinare per sempre la sua carriera. Morris è andato a letto con una ventenne, stagista, Molly e la ragazza è rimasta incinta. Stephen sembra voler tutelare la ragazza, prendersi cura di lei e aiutarla ad abortire, insabbiando l'intera vicenda, ma seguirà solo i propri interessi personali, accecato dalla rabbia, dalla vendetta contro Morris, che nel frattempo lo ha espulso dal suo staff, e dallo sfrenato desiderio di successo. Si arriverà quindi a un finale sbagliato, ovvero ingiusto, vergognoso, ma, e mi spiace dirlo, più attuale che mai. 
In politica tutto è lecito, sembra volerci dire Clooney. Per la gloria, i soldi e la carriera si farebbe di tutto, anche diventare una persona orribile e senza scrupoli. Dall'inizio alla fine del film assistiamo a un cambiamento dei personaggi, ma non per il meglio, ve lo posso assicurare. 
I politici sono corrotti, ci dice anche Clooney, ma non solo loro, anche chi lavora al loro fianco e agisce nell'ombra. E i giornalisti sono degli avvoltoi che non risparmiano pur di ottenere uno scoop da prima pagina. 
Così Clooney dipinge la politica moderna, in modo crudele, ma, purtroppo, anche reale.
Film scritto e diretto da George Clooney che azzecca l'occasione parlando di attualità, o meglio del lato oscuro dell'attualità e dello strumento politico. Ciò che mi è molto piaciuto di questo film è la sua capacità di mostrare come anche l'uomo migliore possa diventare irriconoscibile alla stregua di un mostro quando anela al potere, o cerca di preservarlo. Come possa perdere ogni parvenza di umanità.
Gli attori sono stati tutti convincenti (anche troppo...); George Clooney relegato a un ruolo minore, benchè la storia ruoti attorno a lui, non appare in molte scene; l'indiscusso protagonista è Ryan Gosling che sarà anche un sex-symobol e uno degli attori più gettonati di Hollywood, ma, secondo me, deve "azzardare" un po' di più con le emozioni. Se vuoi esprimere dolore, allora non accennare solo una misera espressione, rendila tua l'emozione, convinci un po' di più lo spettatore, ecco.  A Philip Seymour Hoffman che critica puoi fare? Nulla, è un mostro di bravura e lo stesso vale per Paul Giamatti. Infine, ho adorato Evan Rachel Wood, bravissima e all'altezza di un cast di "mostri sacri". Attori superlativi, sceneggiatura premio Oscar (sfiorato, ma non conquistato) e una storia da brividi più di un film horror. Voto: 8+



lunedì 26 agosto 2013

Profumo di Cinema: "Stregata dalla Luna" di Norman Jewison

Buon pomeriggio! Oggi su "cinesofi" ho deciso di inaugurare una piccola rubrica, a cadenza casuale, "PROFUMO DI CINEMA". In che cosa consiste? Semplice, recensirò ogni volta un film che io considero un classico intramontabile del cinema, e che non può non essere visto almeno una volta nella vita! (Come ritengo un film un classico? Bè, prendete quello che Italo Calvino diceva dei Classici riguardo ai libri e applicatelo ai film... E' la stessa storia! ) E voi potete fare altrettanto: qual è per voi un classico da vedere e rivedere? (e se il film da voi consigliato sarà davvero meritevole e mi piacerà assai, rimedierò e poi lo recensirò per la rubrica!). Inaugura la prima puntata della rubrica il film"STREGATA DALLA LUNA".

"L'amore non semplifica le cose, sai: quello che trova distrugge, ti spezza il cuore. Ma noi, noi non siamo qui per cercare la perfezione. I fiocchi di neve sono perfetti, le stelle sono perfette: non noi. Noi siamo qui per distruggere solo noi stessi, e per spezzare i nostri cuori, per innamorarci delle persone sbagliate e per morire. Dimentica i romanzi d'amore, sono tutte balle! Per favore, vieni di sopra da me, e entra nel mio letto!"

Titolo Originale: "Moonstruck"
Durata: 102 min.
Anno: 1987
Genere: Commedia
Regia: Norman Jewison
Interpreti: Cher (Loretta Castorini), Nicolas Cage (Ronny Camarreri), Olympia Dukakis (Rose Castorini), Vincent Gardenia (Cosmo Castorini), Danny Aiello (Johnny Camarreri)
Oscar: 3 vinti su 6 nomination, tra cui Miglior Attrice Protagonista a Cher.



Meravigliosa commedia romantica, che racconta in modo un po' bizzarro e con un numero spropositato di battutte memorabili, le vicende di una italo-americana, Loretta, rimasta vedova, alle prese con un nuovo matrimonio a 37 anni con un uomo che non ama, ma rispetta. A un mese dal lieto evento, Loretta decide di far visita al fratello del marito per convincerlo a metter fine agli screzi tra fratellli e invitarlo alle nozze. Loretta e Ronny scopriranno subito di essere due spiriti affini, due anime gemelle entrambe in lotta con il mondo. Galeotto fu il fatale incontro, e i due si innamoreranno, tradiranno, cercheranno di dimenticare, ma senza la possibilità di ignorare i propri sentimenti. Il tutto condito dai toni della commedia, da interpretazioni magistrali e ovviamente dall' indiscussa protagonista del film... la luna, che alleggia sui nostri protagonisti e li spinge a innamorarsi. Ma non solo la loro vicenda è galeotta in questo film; personaggi di contorno vivranno esperienze simili, grazie alla luna che "spinge l'uomo verso la donna" e viceversa, ma c'è chi si lascerà abbandonare, chi saggiamente saprà resistere, chi tornerà sui suoi passi, chi riscoprirà passioni sopite...tutto in queste notti di luna piena. E tutto attorno a un tavolo di cucina dove tutte le vicende avranno il loro lieto fine. Una storia non particolarmente originale, resa tale da una sceneggiatura fantastica (che ha meritato l'Oscar), da grandi attori (Cher è grandiosa) che indossano abilmente le vesti di italo-americani (poi il doppiaggio aiuta, sicuramente) e da grandi personaggi che hanno carattere, mostrano uno spessore e un' evoluzione. Vi consiglio di guardarlo perchè è leggero, strappa qualche risata e c'è sempre qualche battuta da annotare.

Alla Prossima!

domenica 25 agosto 2013

Buon Compleanno Tim Burton- 55 anni di visionaria genialità!

Faccio un salto veloce e spendo qualche parola per ricordare che oggi è il compleanno di uno dei registi più visionari e anticonformisti di Hollywood, TIM BURTON!
Certo è che se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo! Io adoro i suoi film, e fatico a scegliere il mio preferito... L'arduo testa a testa lo combattono "Edward Mani di Forbice" e "Big Fish", favole moderne e surreali.
Dagli anni degli esordi a oggi ne è passato di tempo; prima la gavetta alla Disney, che lo allontanò dopo aver visto il suo corto, Frankeweenie (da cui il recente lungometraggio), passando per la riuscitissima opera di farci amare un Batman interpretato da Michael Keaton (la scelta, al tempo, fomentò diverse e numerose polemiche!) e con un indimenticabile Jack Nicholson nei panni di Joker, infine la consacrazione mondiale con "Edward Mani di Forbice" e l'inizio della collaborazione con Johnny Depp; da allora una serie di successi di pubblico e critica, lungometraggi, cortometraggi, cartoon, rivisitazioni, un musical...e il matrimonio con Helena Bohnam Carter (la sua anima gemella, secondo me; stessa stravaganza, stessa pazzia). Un vero regista poliedrico e instancabile!
Vi consiglio di vedervi la sua intera filmografia, non vi annoierete mai; c'è sempre un'incredibile dose di verve, originalità e capacità di reinventarsi continuamente! 

Ecco alcune scene tratte dai film di Tim Burton! Buona Visione:


BIG FISH:




EDWARD MANI DI FORBICE:




LA SPOSA CADAVERE:



mercoledì 21 agosto 2013

Benvenuti alla "Monsters University"! La migliore scuola per spaventatori di tutta Mostropolis!

Buon pomeriggio! Ho visto in anteprima il nuovo cartoon Pixar, "MONSTERS UNIVERSITY", e non mancherò di recensirlo.

Trama: La matricola Mike Wazowski ha sognato di diventare uno spaventatore sin da quando era un piccolo mostro e sa meglio di chiunque altro che i migliori spaventatori vengono dalla Monsters University (MU). Ma durante il primo semestre proprio alla MU, i suoi piani vengono sconvolti dall'incontro con lo spocchioso James P. Sullivan, detto "Sulley", uno spaventatore dal talento naturale. Il loro spirito competitivo fuori controllo li farà cacciare dall'esclusivo programma per spaventatori dell'Università e, come se ciò non bastasse, si renderanno conto che l'unico modo per rimettere le cose a posto sarà quello di lavorare insieme, facendo squadra con un gruppo di mostri scapestrati.



Il prequel del divertente e alquanto riuscito primo episodio, Monsters & Co., che è da sempre uno dei miei cartoon Pixar preferiti, racconta la nascita dell'amicizia tra i due indiscussi protagonisti, Mike Wazowsky e James Sullivan, amicizia iniziata ai tempi dell'università, la Monsters University, la migliore scuola per spaventatori di tutta Mostropolis. Ovviamente, i due non sono amici fin da subito, anzi non possono proprio tollerare la presenza l'uno dell'altro, essendo tremendamente diversi e in continua competizione: Mike è un ragazzotto che sogna di diventare spaventatore fin dalle elementari, cercando di non dare peso alla propria inadeguatezza (non fa paura a nessuno, anzi è davvero buffo e goffo); Sulley, invece, è un classico bullo, nullafacente e un po' troppo sicuro di sè. Le circostanze avverse, però, li porteranno a unire le forze e così nascerà la loro inossidabile amicizia.
Nuovo cartoon Pixar, nuovo sequel/prequel sulla scia dei precedenti Toy Story 3 e Cars 2. Non è una novità che Pixar decida di mettere in cantiere un sequel, lo aveva già fatto nel 1999 con Toy Story 2; però è giusto far notare che negli ultimi anni sta diventando un'abitudine (con l'eccezione della parentesi di The Brave, che non mi ha convinto al massimo). E' possibile che anche alla Pixar vi sia una crisi di idee? Non possiamo escluderlo, ma è anche vero che Pixar non ha bisogno di idee originali al 100% per dimostrare la propria bravura nel raccontare storie. Pixar ha sempre avuto idee di base paurosamente originali per i propri cartoon, ma a renderle superlative è sempre stata la capacità di metterle su carta e raccontarle. Per cui sono disposta a perdonare loro il gran numero di sequel dell'ultimo periodo, e anche il passo falso di The Brave (no, non mi ha proprio convinto il passaggio alla fiaba), perchè la loro verve creativa è di fatto inestinguibile e gli ultimi lavori che hanno fatto sono comunque bellissimi e godibilissimi. Toy Story 3 è davvero, ma davvero bello, non mi ha neanche fatto pesare il fatto di essere un sequel, Cars 2 è divertentissimo grazie soprattutto alla simpatia di Cricchetto e Monsters University non è da meno! Insomma, sequel o no, sono sempre la storia, i personaggi, i sentimenti che fanno la differenza e rendono un cartoon Pixar una garanzia. Potremo parlare di vera crisi creativa solo quando Pixar non saprà più emozionare, creare personaggi memorabili, far ridere e piangere. Fino ad allora Pixar rimane perfetta, anche con qualche sequel di troppo. E poi Pixar ha un'attenzione alla trama davvero fantastica, che molti altri non hanno (Kung Fu Panda 2? Un disastro! Trama inconsistente, niente a che vedere con il primo capitolo!). Anche questo nuovo cartoon è condito di grandi sentimenti, amicizia, lealtà e coraggio come tutti gli altri dopotutto, e contiene un messaggio secondo me importante: mai arrendersi. Anche se tutto sembra essere a tuo svantaggio, non arrenderti, ma prova continuamente e vedrai che prima o poi riuscirai a ottenere quello che desideri! quindi è un messaggio positivo anche per dei ragazzini; anche se sembra loro tutto nero nella vita, bisogna non demordere e scoprire poi la propria strada e vocazione. Pixar non delude, dunque e attendo con ansia il prossimo cartoon (che ha già un titolo: Planes). E non escluderei un terzo capitolo per Monsters, dato che Monsters & Co. si concludeva con un finale aperto, dunque... tutto è possibile! Voto: 8




domenica 18 agosto 2013

"Il Grande Gatsby": non si può rivivere il passato

Piccola premessa: sono tornata. Non avete idea dell'anno scolastico che ho passato (in realtà, penso di non avere il quadro chiaro al 100% neanche io). Diciamo solo che avevo preso di nuovo in mano il blog a metà settembre dello scorso anno piena di iniziativa e forza di volontà e poi...e poi ci sono stati (non necessariamente in questo ordine): studio (con tutti i suoi pro e i suoi contro), cineforum, corso di Storia dell'Arte, corso di teatro, giornalino d'istituto, spettacolo di teatro a chiusura dell'anno scolastico... alla fine di tutto ho avuto un'illuminazione (la classica luce in fondo al tunnel) e ho deciso: mi sa che il prossimo anno prendo un po' meno impegni. Quindi, mi dispiace davvero di aver scritto il nulla più totale e di aver abbandonato il blog; mi rifarò con qualche nuova recensione!

"Tutte le volte che ti viene da criticare qualcuno, ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto gli stessi vantaggi che hai avuto tu"
Oggi recensirò un film che ho visto di recente e accompagnerò alla recensione del film qualche opinione sul libro da cui è tratto: l'opera in questione è "IL GRANDE GATSBY".

 Trama: “Il grande Gatsby” narra la storia di un broker di Wall Street, Nick Carraway, che, lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy, che vive sulla sponda opposta della baia con il suo nobile, ma fedifrago marito, Tom Buchanan. È allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità. Uno specchio fedele dei nostri tempi moderni e delle nostre quotidiane battaglie.
 


Avevo comprato il libro con l'intenzione di leggerlo prima dell'uscita del film, ma, tra una cosa e l'altra, ho guardato il film senza avere letto il libro e con la certezza che non lo avrei sicuramente letto dopo. Invece, l'ho letto il giorno successivo alla visione e posso dire con grande orgoglio che non una virgola, se non dove strettamente necessario, è stata cambiata  rispetto al libro nel film. I dialoghi sono identici, le situazione descritte anche. La storia è molto semplice, racconta dell'amore dell'affascinante, misterioso e ricchissimo Jay Gatsby per la frivola e, permettetemi di dirlo, abbastanza anonima Daisy Buchanan. Perchè questo mio accanimento su Daisy? Il film, o il libro se preferite, vi darà la risposta. La storia è raccontata dal punto di vista del cugino di Daisy, Nick Carraway, che trascorrerà un'intera estate a West Egg a pochi passi dalla casa della cugina e del marito di lei, Tom Buchanan, e  a poco passi da Gatsby. I personaggi sono meravigliosi, uno su tutti Jay Gatsby, di cui non vogliamo altro che conoscere la storia della sua vita avvolta da un gran mistero, e il motivo dell'amore per Daisy, anche se, vi avverto, non verrà rivelato: insomma, si tratta del classico colpo di fulmine. Non capirete mai che cosa lo attragga così tanto della bella e ricca Daisy; come dice lo stesso Gatsby "la prima volta che l'ho baciata, mi sono sentito sposato a lei". I momenti che ricostruiscono la loro storia sono pochi, brevi, ma intensi. Il loro amore è un sogno nato cinque anni prima, ma spezzato dall'avvento della Grande Guerra e dall'improvviso matrimonio di lei con Tom Buchanan. Gatsby, però, non si è mai rassegnato, e una volta tornato dalla guerra, si prefigge un solo scopo: riconquistare Daisy che non ha smesso mai di amarlo. Gatsby acquista una maestosa villa vicino a casa di Daisy e suo marito (un fedifrago, che la tradisce con diverse donne) e inizia a dare una serie di feste, sperando che Daisy venga a una di queste. Gli ingredienti per il lieto fine ci sono tutti: un grande amore, un sogno perduto, un marito traditore. Eppure, la vita è imprevedibile e questa opera, che vuole riflettere la vita vera, prende pieghe inaspettate e giunge così a un finale tragicamente reale.

"Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato "
Nel film, Gatsby è interpretato da Leonardo di Caprio; che cosa posso dire? Di Caprio è fantastico, la sua interpretazione è grandiosa. Daisy, invece, è Carey Mulligan. bravissima attrice rivelazione del film "An Education", che rende oro ogni ruolo che tocca; è un talento naturale, i suoi sguardi e le sue movenze leggere ed eleganti sono quelle di un'eterna ragazzina. Anche Tobey Maguire, alias Nick Carraway, è molto azzeccato per il ruolo; stesso discorso per Joel Edgerton, Tom Buchanan. E infine, il regista Baz Luhrman ha fatto un lavoro straordinario e le atmosfere ricreate, fatte di suoni e colori sgargianti, nonchè l'uso della cinepresa, ricordano il film "Moulin Rouge!". Infine. bellissime le scenografie, bellissimi i costumi e il trucco e ottima la musica. L'idea di fondere atmosfera anni '20 con musica moderna anni 2000, magari mandata a rallentatore (mi è sembrata di sentire una versione lenta di Back to Black di Amy Winehouse), è di grande effetto. Un lavoro davvero ottimo, che ha dato maggiore potenza anche alla storia e ai personaggi. Voto: 8